Non negarlo, lo fai soprattutto per te stesso.
Non che non te ne freghi niente se non vieni letto, commentato, contraddetto: al contrario. Non ti va neanche però che qualcuno si senta obbligato a farlo, cosa che succederebbe esponenzialmente se questi contenuti fossero infilati a forza nel tritacarne di un social network…e comunque, da quelle parti difficilmente qualcuno legge (o elabora) pensieri formulati con più di 150 caratteri.
In sostanza quello che ha vinto la tua riluttanza ad esporre l’ennesima vetrina personale sul web è soprattutto la sensazione che in questo momento per te sia una cosa salutare. Come se te l’avesse consigliato il medico, insomma.
Il fatto di affrontare temi di cui difficilmente hai occasione di parlare, unito alla consapevolezza che il tempo presente è sì tetro, ma anche gravido di svolte e di possibilità, ha fatto il resto.
Detto ciò, se questa è una sorta di medicina, beh le medicine non si dovrebbero prendere per un tempo illimitato, sennò significa che la faccenda è più seria del previsto.
Per cui questo blog ha una data di scadenza: non troppo vicina nè troppo lontana, ma un giorno come è arrivato se ne andrà.
Concludi con le parole prese a prestito dalla nota introduttiva di Note di pop inglese, pietra miliare della saggistica musicale italiana ad opera dei mai dimenticati Roberto Cacciotto e Giancarlo Radice: “Nonostante la particolare struttura del libro non ci sono velleità enciclopediche, nessuno si è seduto sulla cattedra più alta e, dunque, su ogni riga è giusto riflettere, dissentire o sputare”.
Buona permanenza.
Roberto Cacciotto altri non era che il mio vecchio collega Producer Bob Cacciotto della Harold & Motion, poi CastaDiva.😳
Detto questo potrò riflettere sempre, dissentire raramente, sputare mai.
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Grazie della fiducia Letizia.
Riguardo all’amico Bob, non me lo sarei mai immaginato. Hai presente il libro che cito? Era edito da Gammalibri, l’ho comprato a una bancarella quando ero ancora un pischello. Un elenco di artisti inglesi di cui si dava molto succintamente la storia e la critica, con uno stile tagliente, freddo e lucido. In fatto di critica lui e Radice erano “straight edge”: per loro i Pink Floyd erano finiti a metà di “Meddle”, gli Zeppelin dopo II erano già senza sorprese, Queen e Genesis rasentavano l’inutilità. Appena sentivano odore di svendita e calo creativo, facevano calare la falce. Pensare che il libro è uscito “solo” nel ’79…
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Era tipico dei “critici” dell’epoca stroncare chiunque dopo il secondo/terzo album….
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Non sono avvezzo all’uso di farmaci, ma mi reputerò occasionalmente malato per la durata di questa terapia. mentale. questo esattamente fa di noi cosa?
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Pazienti in via di guarigione. Spero.
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Buttarmi con il paracadute. Passeggiare per Tokyo. Fare colazione a Princeton con Albert Einstein. Entrare in un blog.
Queste sono alcune cose che non ho fatto.
Ma ora eccomi qua.
Una cosa in meno da fare.
Grazie Walter
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A disposizione.
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